Comunità religiose

Chiesa: Madre

Parrocchia
San Paolo Apostolo
Indirizzo
Prete
Gianni Tabacco
Recapito telefonico
0931881111
Descrizione della chiesa
Chiesa Madre Documenti di archivio attestano l’esistenza della chiesa dal 1215, anno in cui fu dedicata al culto di San Nicolò dal vescovo di Siracusa Bartolomeo Gash. La chiesa è la più ampia di quelle esistenti ancora oggi nel paese, ricostruita dopo il terremoto del 1693. La facciata oggi visibile è invece da attribuire ad una ricostruzione effettuata dopo un crollo verificatosi nel 1833. Divisa in due ordini, in quello inferiore si distingue il portale centrale con copertura a timpano e ai lati due nicchie prive di statue. Chiude la parte superiore di quest’ordine un architrave decorato con metope e triglifi. Il secondo ordine è caratterizzato dalla stessa disposizione architettonica dell’ordine inferiore, con la sola variante di presentare al centro una nicchia priva di statue e ai lati due finestre con campane. La parte superiore è chiusa da un fregio riccamente decorato, con ai lati due statue. L’interno è diviso in tre navate, delle quali quella centrale è separata da quelle laterali da quattro colonne. L’abside maggiore presenta un coro ligneo settecentesco che fa da cornice all’altare maggiore marmoreo, sul quale era collocato un quadro di San Nicolò di Mira attribuito al pittore palazzolese Paolo Tanasi. Sotto la volta dell’abside erano raffigurati i quattro Evangelisti. Secondo una tradizione locale queste immagini erano note per la loro bruttezza col nome di “varcacanni” e indicavano i demoni delle tempeste. Ancora oggi, per incutere paura ai bambini, si dice “Stai attento ca venunu i varcacanni”. Nell’anti-sagrestia vi è una credenza ottocentesca scolpita dai Costa. In sagrestia un “Cassarizzo” datato al 1760, ornato da statuine raffiguranti i santi il cui culto era esercitato sul posto; l’armadio custodisce il preziosissimo archivio vicariale che contiene atti a datare dal 1400. Dall’attuale presbiterio si può accedere attraverso una piccola porta all’antica sagrestia, unica parte dell’edificio conservatasi dopo il terremoto del 1693. Le pareti sono in pietra, dentro una nicchia vi è un piccolo lavabo,utilizzato dai presbiteri del tempo. Inoltre vi sono conservati alcuni elementi architettonici probabilmente appartenenti alla prima fondazione della chiesa. Nella navata sinistra si distingue l’altare marmoreo dedicato a Sant’Ippolito, sormontato un tempo dalla tela che rappresenta il Martirio del santo, attribuita a Pietro Novelli. Nella navata destra si trova una cappella anticamente dedicata al S.S. Sacramento, oggi invece dedicata a San Giuseppe. Questo gioiello dell’architettura locale è purtroppo chiuso dal 1982: infatti si attende il progetto di finanziamento che permetta il recupero e il totale consolidamento dell’edificio. Per questo motivo i decori, le statue, i dipinti sono conservati parte presso la vicina Basilica di San Paolo e parte nella chiesa dell’Annunziata. La semplicità dell’esterno non rende onore alla maestosità dell’interno della chiesa che incanta per l’ampiezza, la luminosità, le colonne, gli altari marmorei, l’organo.



Foto della chiesa
Chiesa Madre
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